Abstract: Difesa comune europea

Il tema della sicurezza europea conseguito con un integrazione delle forze armate dei vari paesi non si può dire che non sia un tema appassionante che occupa da anni il pensiero di molti politici europei. Già negli anni 50 se ne erano occupati grandi nomi come Eisenhower e Eden e De Gasperi tentando di dar vita alla CED (Comunità di Difesa Europea). Il tentativo fallì, ma ebbe come risultato di consentire alla Germania di riarmarsi. Già allora si capiva che un’Unione Europea senza capacità militari comuni sarebbe sempre rimasta un’entità senz’anima.
In questi giorni in cui molte sono le questioni militari aperte intorno a noi dalla Siria alla Libia e all’Ucraina, appare sempre più stringente trovare una soluzione, che oltre a ragioni prettamente politiche ha anche motivi economici, laddove con la crisi che ha colpito molti paesi, è urgente risparmiare sui costi della difesa.
Un’ indagine di alcuni anni fa evidenziato che il budget americano per la difesa era di circa 500 mld. di dollari e la somma delle spese militari europee di circa la metà. L’elemento tuttavia di discriminazione era che l’efficienza americana era cinque volte superiore a quella di tutti gli europei messi insieme.
Allora perché non si fa?
Sono almeno tre i settori in cui bisognerebbe operare, quello delle strutture di comando integrate, quello del procurement e quello della costituzione di unità multinazionali. Si è già tentato di operare in tutte e tre le direzioni, ma i risultati sono stati scarsi.
Le ragioni principali sono la carenza di un indirizzo politico dell’Unione, differenze in termini di capacità militari ed interessi delle singole nazioni, interessi industriali divergenti, l’esistenza della NATO.
Indirizzo politico=cessione di sovranità
Capacità militari e interessi nazionali=direttori e operazioni in proprio, trascinamento dei piccoli
Interessi industriali= difesa delle industrie nazionali della difesa
La NATO= grande efficienza, presenza USA, risorse in comune, lingua, dottrina d’impiego, comandi multinazionali interforze, maggiore abilità politica
Molti paesi si sentono più garantiti dalla NATO di quanto non lo sarebbero dall’Europa
Nel 2012 si fa qualcosa in più (trattato di Lisbona), nasce la CSDP, si creano entità come il Comitato per la Politica e la Sicurezza, il Comitato Militare, l’Assesment Staff, il Military Staff e l’EDA. Si stabiliscono le 27 missioni. No comando operativo (GB).
Le forze. Proporzione fra forze operative e no.
CSDP determina qualche perplessità e non piace agli USA.
Replica europea di progetti già avviati dalla NATO.
27 missioni europee di basso profilo (ex colonie – paesi contrari agli USA)
Posizioni politiche divergenti a livello nazionale (GB, Francia, NATO, Germania, paesi ex Patto di Varsavia, Turchia).
COSA FARE
Credere nella CSDP (definire meglio su cosa puntare verso Russia, Iran, ONU,accettazione o meno di direttori)
Migliorare il rapporto fra forze operative e non.
Chiarire sull’INTELLIGENCE
Procurement
Definire in positivo il rapporto con la NATO
Completare il processo dottrinale scaturito dalla CSDP (aree geograf.)
Cosa pensano i cittadini europei?
LUNGIMIRANZA
Gen. Carlo Cabigiosu