I 4 motivi per cui il populismo è sbarcato nel mondo anglosassone
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Ultimamente, la politica anglosassone ci sta mostrando un volto a cui non eravamo abituati. Stiamo vedendo nascere populismi dove pensavamo non avrebbero mai potuto svilupparsi, perché finora non ce n’era stata traccia. Invece Trump, Sanders, Farage e Johnson stanno conquistando le folle; gli anglosassoni, che sembravano essere immuni al populismo, ora stanno dimostrando di subirlo di più di noi europei. In questo articolo cerco di individuarne le ragioni.
Quella che mi sto ponendo è una domanda da un milione di dollari: cosa rende USA e UK tanto vulnerabili al populismo? Ma soprattutto: perché il tarlo del populismo è riuscito ad inserirsi in paesi da sempre orgogliosamente democratici (addirittura ultimi baluardi della democrazia durante la Seconda Guerra Mondiale), in cui non ci sono mai state dittature e la politica si è sempre distinta per la grande qualità? È difficile rispondere, ma ho trovato quattro possibili risposte.
Innanzitutto, i paesi anglosassoni si contraddistinguono per un’alta polarizzazione sociale: ci sono tanti ricchi e tanti poveri. La grande mobilità interclasse riusciva a giustificare questa forbice, ma ora il divario si sta aprendo troppo per essere tacitamente accettato. I populismi di sinistra attaccano quindi i super dirigenti, trovando un ampio consenso fra gli strati bassi della popolazione. Poco importa che abbiano dovuto sudare per arrivare alla posizione che ricoprono: per i populisti quello è “denaro sporco”. Dunque il divario fra poveri e ricchi – particolarmente ampio nei paesi anglosassoni – alimenta il populismo.
Il secondo motivo è che USA e UK hanno grandi eccellenze nell’istruzione superiore: le loro università sono le migliori al mondo, e sfornano il fior fiore di imprenditori, politici, scienziati, etc. Il problema viene se non hai un bel conto in banca per pagarti gli studi o la voglia di intraprendere un percorso così impegnativo: l’istruzione pubblica è, in certi casi, imbarazzante. Il risultato è che si crea una classe medio-alta con competenze eccellenti (che poi sono la classe ricca) e una medio-bassa, composta da quelle che Sgarbi chiamerebbe “capre”. Finché i politici (usciti da Eton, Princeton, etc.) erano corretti e con un senso della responsabilità, tutto filava liscio. Ma se per qualsiasi motivo i politici diventassero populisti, il popolo non sarebbe in grado di distinguere ciò che è buono da ciò che è sbagliato. Ditemi voi come si fa a credere che uscendo dall’UE si risparmierebbero 350 milioni di sterline a settimana, o che è possibile costruire un altro muro al confine con Messico e farlo pagare ai messicani?
Il terzo motivo è che USA e UK si sentono ancora due ombelichi del mondo. Non hanno ancora capito, rispettivamente, che la Guerra Fredda e l’età vittoriana sono finite. Questo sentimento di superiorità fa loro credere che potrebbero vivere anche senza il resto del mondo, chiudendosi in un felice esilio autarchico. Tutti sappiamo ciò che dicono Farage, Trump e Sanders sui trattati di commercio internazionale, e questo è l’emblema di come il populismo si nutra della presunta superiorità di questi paesi. Se poi il resto del mondo sta recuperando terreno rispetto a loro, apriti cielo!
Un altro problema può essere che finora la democrazia dei paesi anglosassoni è stata esemplare, e i loro politici facevano dei discorsi che vengono ancora citati a piene mani. Di fronte a tale sicurezza, probabilmente il popolo non aveva sviluppato gli anticorpi al populismo e alla mala politica. Quando questi si sono manifestati, gli anglosassoni hanno dimostrato di essere poco preparati e di non soppesare a sufficienza le dichiarazioni dei politici.
Ovviamente ci sono anche delle ragioni più generali per cui il populismo ha attecchito anche nei paesi anglosassoni: la crisi economica, la forte immigrazione, e forse anche una disaffezione per la politica tradizione e/o la democrazia. Se anche in UK, paese dalla grande tradizione democratica, solo un terzo dei giovani va a votare a un referendum tanto importante come quello sull’Unione Europea, allora dobbiamo farci qualche domanda. Tuttavia, questi sono sentimenti trasversali a tutto il mondo occidentale, più che tipici di quello anglosassone. Del resto non posso essere sicuro che USA e UK soffrano il populismo più di quanto non facciamo noi europei; certo che mi ha stupito la forza e la rapidità con cui si sono affermati questi movimenti nei paesi anglosassoni, che hanno dimostrato di poter essere contagiati dal populismo. La Brexit ha reso evidente che alcuni detti sugli inglesi non sono più veri: se Churchill diceva che il proprio popolo votava col portafogli, ora probabilmente anche loro votano con la pancia.