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Il controllo sociale della dopamina



Cos’hanno in comune potere, sesso e cioccolato? Niente, se non qualcosa di impercettibile: stimolano tutti la produzione di dopamina, la sostanza che ci porta a rilassarci e ad essere felici. Insomma, gli Stati Uniti, che hanno inserito nella loro costituzione il diritto alla ricerca della Felicità, dovrebbero regalare ai propri cittadini una barretta di cioccolato al giorno. Non è poi così difficile essere felici!

A parte scherzi, in questo post voglio ripercorrere alcuni esempi di come la dopamina abbia spesso influenzato o addirittura controllato la nostra società. Prima di cominciare, dev’essere chiaro che noi ci sentiamo felici quando viene prodotta dopamina; senza di essa, non proviamo piacere mentale o rilassatezza. La dopamina è una vera e propria droga: è ciò che rende dipendenti dalla cocaina, ad esempio. Una volta che sappiamo che qualcosa ci provoca piacere, siamo istintivamente portati a volerne di più. A quel punto, il Super-Ego freudiano entra in gioco: o siamo in grado di controllarci, oppure la dopamina prende il sopravvento. È così che un individuo diventa dipendenti dalla cocaina, dal cioccolato, dal sesso. È lo stesso motivo per cui i dittatori, storicamente, non si sono mai insediati con problemi psichici (a parte Stalin, che soffriva di narcisismo, e Hitler, che aveva dimostrato comportamenti deviati già in giovinezza), ma sono diventati squilibrati dopo alcuni anni di potere incontrastato. La dopamina, infatti, “agisce secondo una curva a U rovesciata, con un livello ottimale centrale e valori agli estremi troppo alti o troppo bassi, che disturbano il normale funzionamento del cervello. Con l’alterazione del meccanismo di ricompensa dovuto alla dopamina, il potere senza restrizioni può condurre a seri problemi di giudizio, emotività, coscienza di sé e mancanza di inibizione. Può distruggere l’empatia e indurre a trattare gli altri come oggetti, invece che persone” (tratto dall’articolo a pag. 47 di Science di Marzo 2015). Insomma, i dittatori perdono il senno a causa del potere incontrollato, che stimola un aumento di testosterone nel sangue (sia nei maschi che nelle femmine), che a sua volta porta alla produzione di dopamina. Un’analisi psicologica di Hitler, commissionata dall’Ufficio per i Servizi Strategici degli Stati Uniti nel ’43, aveva rivelato che il Führer esercitava pratiche sessuali altamente devianti. Quando il potere e il sesso non bastano più, si cerca qualcosa di estremo, fuori dal comune. Il risultato è che tre delle sue otto amanti si sono suicidate, e due hanno tentato il suicidio. Le altre tre probabilmente mangiavano tanto cioccolato.

Pasolini ha dipinto l’unione fra sesso e potere nel suo grande, inquietante capolavoro: in Salò, o le 120 Giornate di Sodoma alcuni giovani vengono rapiti da quattro gerarchi fascisti e portati in una villa sul Lago di Garda. Qui vengono mostrati i lati peggiori dell’essere umano: pedofilia, matricidio, incesto, omicidi, coprofagia, tortura, eccetera. Non posso nemmeno consigliarvi di guardarlo se avete lo stomaco debole. Tuttavia, è senza dubbio un documento interessante per analizzare come la dopamina dia alla testa; nel passo che ho riportato da Science, si spiega come il potere porti a una mancanza totale di freni (emotivi, sociali e sessuali) a causa dell’effetto a cascata di testosterone e dopamina. Questo è precisamente ciò che è successo ai quattro gerarchi fascisti.

Nel geniale discorso di fine anno di Natalino Balasso (link), ho scoperto che i bonobo si accoppiano fino a 12 volte al giorno. Incuriosito, ho fatto qualche ricerchina, e ho scoperto che sono una delle pochissime specie (umani, delfini e poche altre scimmie) che fanno sesso ricreativo. Alcuni dei rapporti sono anche omosessuali e non esistono partner fissi. A questo punto del post, dovrebbe esservi chiaro il motivo per cui i bonobo si accoppiano così spesso: la dopamina che viene prodotta durante e dopo gli atti sessuali porta ogni scimmia a una grande rilassatezza. È il loro modo per tenere sotto controllo le tensioni sociali. Infatti, i bonobo sono conosciuti come una delle specie più pacifiche che esista. Per noi occidentali il sesso è un grande tabù, e lo abbiamo rigidamente codificato: dev’essere eterosessuale, monogamo e tenersi nei canoni del “socialmente accettato” (niente sadomaso o simili). Secondo Freud, questa scarsa libertà sessuale genera un conflitto interiore: l’Es, che rappresenta gli istinti più bassi, è soffocato dalle regole sociali, e ciò porta alla pazzia e alla schizofrenia. Non a caso, i primi psicanalisti si sono inventati il vibratore, e curavano con quello le loro pazienti (che erano ben felici di spendere fior di quattrini per aver una buona dose di dopamina).

Insomma, per essere felici dovete riuscire a produrre dopamina; qui sopra vi ho proposto alcuni modi per farlo, e spero che nessuno opti per la cocaina. Occhio, però: se esagerate, la felicità diventa una droga, e a quel punto non sarete più controllabili. Del resto, è un risultato piuttosto scontato: se provassimo sempre piacere, cosa diventerebbe per noi? Qualcosa di scontato, a cui non daremmo nemmeno troppo valore. Se fossimo immortali, che valore avrebbe la vita?


Consigli: se vi ha incuriosito la storia sul vibratore, guardate Hysteria, un film del 2011 che ne documenta la nascita e i primi usi. Se invece doveste essere attratti da Pasolini, posso consigliarvi di leggere La Macchinazione di David Grieco, che fa un po’ di luce sulla misteriosa morte del regista e scrittore italiano, che è molto trascurato nei programmi di quinta dei Licei.

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